I più recenti processori Intel hanno "impossibile" correggere un difetto di sicurezza

I più recenti processori Intel hanno "impossibile" correggere un difetto di sicurezza

Nuovi avvisi affermano che quasi tutti i processori Intel rilasciati negli ultimi cinque anni hanno un difetto di sicurezza integrato nel silicio che non può essere risolto come tale, sebbene le mitigazioni siano già state implementate dal produttore di chip. La società di sicurezza Positive Technologies ha scoperto che le misure di mitigazione di Intel (adottate da quando è stato scoperto il primo bug nel maggio 2019) potrebbero non essere sufficienti per proteggere completamente un PC dagli attacchi. La notizia più positiva (gioco di parole) è che la vulnerabilità presente nell'Intel Converged Security and Management Engine (CSME), un sottosistema all'interno della CPU che supporta il funzionamento non banale di tutti i tipi di importanti attività di sicurezza, è semplicemente premendo il pulsante di accensione. In effetti, è difficile da fare. Intel ha inizialmente descritto la vulnerabilità della sicurezza come segue: "Vulnerabilità del controllo di accesso insufficiente nel sottosistema per... Può consentire a un utente non autenticato di attivare potenzialmente un'escalation di privilegi attraverso l'accesso fisico." In altre parole, è necessario l'accesso fisico (o accesso locale (potenzialmente in alcuni casi sono supportate tecnologie positive) alla macchina nel tentativo di sfruttare la vulnerabilità, che, associata alla natura sofisticata dell'attacco, è quindi un'impresa difficile da apprendere. Ma è comunque una situazione preoccupante quando apparentemente c'è un difetto di sicurezza direttamente nel silicio che non è risolvibile, poiché non può essere risolto tramite un aggiornamento del firmware. Positive Technologies sottolinea che ciò è dovuto al fatto che il problema è presente nelle "prime fasi della ROM di avvio" e che è "impossibile correggere gli errori del firmware codificati nella ROM della skin".

catena di fiducia

La società di sicurezza rileva inoltre che Intel ha dichiarato di essere già a conoscenza dei problemi e di comprendere che non può risolvere la vulnerabilità nella ROM, quindi cerca di correggere tutti i possibili vettori di attacco. Ma mitigare ogni possibile exploit potrebbe ovviamente essere un processo difficile. Positive Technologies ha avvertito: "Questa vulnerabilità mette a repentaglio tutto ciò che Intel ha fatto per costruire la radice della fiducia e stabilire una solida base di sicurezza sulle piattaforme aziendali... La preoccupazione più grande è che, poiché questa vulnerabilità consente un compromesso a livello hardware, distrugge la catena di fiducia per la piattaforma nel suo insieme." In breve, questo è un altro colpo alla reputazione di sicurezza di Intel, che non può permettersi data l'enorme quantità di terreno che AMD sta guadagnando con le sue offerte da Ryzen.