Github Copilot X utilizza GPT-4 per perfezionare il tuo codice


Dopo il successo degli sviluppatori con Copilot, GitHub ha annunciato il passaggio successivo, Copilot X, progettato per espandersi oltre i regni del completamento automatico del codice.

Sebbene Copilot fosse basato su un discendente di GPT-3 noto come Codex, probabilmente non sorprende che il servizio di hosting di sviluppo software di proprietà di Microsoft Copilot X ora utilizzi GPT-4.

Detto questo, alcuni elementi del Codex fanno ancora parte dell'esperienza, ma nel complesso Copilot X promette di essere un'integrazione AI molto più profonda, espandendo il suo elenco di funzionalità alla chat e alla voce, alle richieste pull e alla riga di comando.

Github Copilot X e GPT-4

"In GitHub, la nostra missione è sempre stata quella di innovare prima della curva e offrire agli sviluppatori tutto ciò di cui hanno bisogno per essere più felici e produttivi in ​​un mondo guidato dal software", ha scritto in una dichiarazione il CEO di GitHub Thomas Dohmke. nuova scheda) che annuncia il lancio.

In sostanza, una versione di ChatGPT sarà ora disponibile direttamente in VS Code e Visual Studio. La funzione di chat può essere utilizzata per scrivere codice, ma grazie al suo supporto IDE nativo, può anche comprendere il contesto.

Come spiega Dohmke, "riconosce il codice inserito da uno sviluppatore, visualizza i messaggi di errore ed è profondamente integrato nell'IDE".

Ciò consente agli sviluppatori di ottenere analisi dettagliate direttamente dall'IDE senza dover spiegare il contesto, il che può potenzialmente far risparmiare molto tempo.

Sebbene Copilot aiuti gli sviluppatori a codificare fino al 55% più velocemente e quasi la metà del codice sia ora scritta dallo strumento AI, Dohmke afferma che GPT-4 sta "finalmente iniziando a recuperare". l'ambizione di creare un programmatore peer AI che aiuti in ogni attività di sviluppo in ogni fase dell'esperienza dello sviluppatore", suggerendo che i modelli basati su GPT-3 non erano all'altezza del compito.

Tuttavia, con l'aumentare degli aiuti tecnologici, le complicazioni peggioreranno senza dubbio. Alla fine dello scorso anno, Microsoft, GitHub e OpenAI sono stati citati in giudizio per 9 miliardi di euro per non aver attribuito correttamente il codice.

Detto questo, più recentemente, l'US Copyright Office ha indicato che i contenuti generati dall'intelligenza artificiale possono essere protetti da copyright come opera propria, purché siano stati modificati a sufficienza.