A Elon Musk non piacciono davvero le persone che lavorano da casa

A Elon Musk non piacciono davvero le persone che lavorano da casa

Secondo quanto riferito, il nuovo CEO di Twitter, Elon Musk, sta pianificando di costringere tutti i suoi dipendenti rimanenti a rientrare in ufficio, poco meno di una settimana dopo l'acquisizione ufficiale della società.

La mossa, riportata da Axios(opens in a new tab), arriva mentre il gigante dei social media potrebbe anche prendere in considerazione il licenziamento di un terzo della sua forza lavoro, una mossa che potrebbe interessare fino a 3700 dei suoi dipendenti.

La decisione di costringere i lavoratori a rientrare in ufficio è in netto contrasto con alcune delle precedenti azioni intraprese da Twitter; Nel maggio 2020, l'azienda ha detto ai propri dipendenti che "non sarebbero mai" dovuti tornare in ufficio se lo avessero voluto.

Qual è la motivazione?

Musk ha già ripetutamente espresso il suo disgusto per il lavoro a distanza nelle sue aziende.

Nel giugno 2020, una nota interna allo staff di Tesla ha esortato i dipendenti a tornare in ufficio per una settimana lavorativa di 40 ore, o "far finta di lavorare da qualche altra parte", anche se il mondo era nel mezzo della pandemia in quel momento.

L'acquisizione di Musk ha già provocato cambiamenti significativi su Twitter.

Molti membri del team dirigenziale della società sono già stati licenziati, tra cui il suo amministratore delegato Parag Agrawal e il suo direttore legale Vijaya Gadde.

I piani per porre fine al lavoro a distanza potrebbero essere legati a piani ambiziosi per rivedere il modello di business dell'azienda.

Agli ingegneri dell'azienda è stato ordinato di ricostruire il sistema di verifica del "segno di spunta blu" dell'azienda con breve preavviso.

Il progetto vedrebbe la sostituzione del servizio premium da € 4.99 al mese del sito Web con un programma da € 8 al mese che includerebbe anche la verifica dell'identità, nonché funzionalità come la ridotta esposizione pubblicitaria.

La notizia arriva mentre i lavoratori continuano a favorire lavori che consentono il lavoro a distanza.

Un sondaggio globale condotto da Linkedin (si apre in una nuova scheda) ha rilevato che la flessibilità è la terza priorità più importante per tutte le persone in cerca di lavoro, dopo il compenso e l'equilibrio.