Apple ha intentato una causa contro il gruppo israeliano NSO ritenendolo responsabile di aver aggirato i meccanismi di sicurezza dell'iPhone per monitorare gli utenti Apple attraverso il suo spyware Pegasus.
Lo spyware Pegasus di NSO Group è venuto alla luce all'inizio di luglio di quest'anno, quando Amnesty International ha rivelato che veniva utilizzato per spiare giornalisti e attivisti per i diritti umani in tutto il mondo.
Questa è stata seguita da una nuova rivelazione da parte dei ricercatori sulle minacce alla sicurezza informatica di Citizen Lab che hanno trovato prove della sorveglianza dell'iPhone 12 Pro di nove attivisti del Bahrein, grazie a un exploit sfuggito alle ultime protezioni di sicurezza di iOS 14 note come BlastDoor.
“Gli attori sponsorizzati dallo stato come NSO Group stanno spendendo milioni di dollari in sofisticate tecnologie di sorveglianza senza un’effettiva responsabilità. Questo deve cambiare”, ha affermato Craig Federighi, vicepresidente senior dell'ingegneria del software di Apple.
Indagine di cyber sorveglianza
Citizen Lab aveva accusato NSO Group di utilizzare due exploit iMessage senza clic, incluso un nuovo exploit BlastDoor che i ricercatori hanno chiamato FORCEDENTRY. Apple afferma di aver condiviso nuove informazioni su questo exploit ora risolto nella sua denuncia legale.
Nella sua dichiarazione, Apple ha elogiato gli sforzi di gruppi come Citizen Lab e Amnesty Tech "per il loro lavoro pionieristico nell'identificare gli abusi della sorveglianza informatica e aiutare a proteggere le vittime".
Apple ha deciso di fornire gratuitamente supporto tecnico, di intelligence sulle minacce e di ingegneria ai ricercatori di Citizen Lab e ha promesso di offrire la stessa assistenza ad altre organizzazioni che svolgono lavori critici in questo ambito.
In effetti, la società ha addirittura pagato 10 milioni di euro, insieme agli eventuali danni riconosciuti nella causa, per sostenere le organizzazioni coinvolte nella difesa e nelle indagini sugli abusi di sorveglianza informatica.
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