I leader della tua azienda potrebbero essere ancora l'anello più debole della sicurezza informatica

I leader della tua azienda potrebbero essere ancora l'anello più debole della sicurezza informatica

Il C-Suite rimane spesso l'anello di sicurezza informatica più debole in un'organizzazione perché si concentra troppo sui profitti, spesso ignorando gli avvertimenti provenienti dall'IT e non prestando la stessa attenzione all'esperienza digitale dei dipendenti (DEX).

Un nuovo rapporto della società di software IT Ivanti che ha intervistato 10 dipendenti di uffici, IT e C-suite sul loro livello di priorità e adozione di DEX nelle organizzazioni ha rilevato che i leader stanno esacerbando in modo significativo il problema della sicurezza informatica. .

L'azienda di oggi ha una forza lavoro ibrida. Alcuni lavorano a tempo pieno da remoto, altri effettuano il check-in occasionalmente, mentre altri preferiscono la vita d'ufficio al suo meglio. Questo approccio ha notevolmente ampliato l'inventario delle risorse sotto la gestione IT, lasciando gli esperti di sicurezza in difficoltà.

Priorità all'esperienza dell'utente

Circa un terzo (32%) utilizza ancora fogli di calcolo per tenere traccia di queste risorse, mentre la metà (47%) ha piena visibilità su tutti i dispositivi che tentano di connettersi alla rete. Allo stesso tempo, il 49% dei dirigenti di livello C ha richiesto, almeno una volta, di aggirare una o più misure di sicurezza negli ultimi 12 mesi.

La C-Suite sembra avere le sue priorità all'indietro, suggerisce Ivanti. La loro priorità numero uno era la produttività dei dipendenti, mentre la cultura del posto di lavoro e la soddisfazione dei dipendenti erano in fondo alla lista. Inoltre, quasi due terzi (62%) dei leader C-Suite concordano sul fatto che la leadership privilegia la redditività rispetto all'esperienza dei dipendenti.

Spinge anche l'IT a comportarsi allo stesso modo, secondo il rapporto, che indica che solo il 21% degli amministratori IT considera l'esperienza dell'utente finale la massima priorità quando sceglie nuovi strumenti.

Tuttavia, quasi la metà (49%) dei dipendenti è frustrata dalla tecnologia e dagli strumenti disponibili sul posto di lavoro, e due terzi (64%) ritengono che il modo in cui interagiscono con la tecnologia abbia un impatto diretto sul morale generale dei dipendenti.

A tal fine, un quarto (26%) dei dipendenti sta valutando la possibilità di trovare un nuovo lavoro, dove la tecnologia sarebbe più appropriata.