Microsoft revoca il divieto di vendita di software open source

Microsoft revoca il divieto di vendita di software open source

Microsoft ha annullato la sua decisione di vietare la vendita di software open source nel suo app store dopo le proteste della comunità degli sviluppatori.

La modifica segue un recente rapporto secondo cui la società era disposta a ritardare l'introduzione di nuove regole che vietano il software open source dal Microsoft Store, originariamente previsto per questa settimana.

Ma dopo le grandi proteste, il provvedimento ora sembra essere stato annullato definitivamente.

Modifiche ai criteri di Microsoft Store

Il CEO di Microsoft Store Giorgio Sardo si è rivolto a Twitter (si apre in una nuova scheda) per annunciare la decisione dell'azienda di fare marcia indietro.

"Il mese scorso abbiamo condiviso alcuni aggiornamenti alle politiche di Microsoft Store per aiutare a proteggere i clienti da elenchi di prodotti fuorvianti. Abbiamo ascoltato il tuo feedback e oggi abbiamo modificato le politiche 10.8.7 e 11.2 (si apre in una nuova scheda)", ha affermato. .

"Per chiarire il nostro intento, abbiamo rimosso la menzione sopra dei prezzi open source. Ci impegniamo a creare uno storefront aperto e consentire agli sviluppatori scelta e flessibilità".

Sardo aveva precedentemente rivelato che Microsoft era nel limbo in un Tweet dell'8 luglio 2022:

"Il 16 giugno abbiamo condiviso una politica per proteggere i clienti da elenchi fuorvianti, in vigore dal 16 luglio. Ascoltando la comunità degli sviluppatori, abbiamo ricevuto feedback che potrebbero essere percepiti in modo diverso dal previsto. Ritarderemo l'applicazione di questa politica fino a quando non avremo chiarito l'intento.

Nonostante i cambiamenti, l'azienda è rimasta ferma quando si tratta di motori browser: saranno supportati solo Chromium e Gecko (insieme all'ormai fuori produzione EdgeHTML), il che significa che nessun altro motore, come WebKit, sarà supportato da Apple.

Le modifiche avevano lo scopo di contrastare i truffatori, che avrebbero riconfezionato app open source a scopo di lucro, ma gli sviluppatori legittimi saranno stati danneggiati dalle modifiche proposte con potenziali implicazioni finanziarie.

Nella sua serie di tre tweet, Sardo chiede che eventuali "problemi di proprietà intellettuale relativi a un'app" vengano segnalati direttamente a Microsoft (si apre in una nuova scheda).

Via BetaNews (si apre in una nuova scheda)