Le autorità cubane interrompono l'accesso a Internet per reprimere i manifestanti

Le autorità cubane interrompono l'accesso a Internet per reprimere i manifestanti

Cuba ha segnalato una serie di interruzioni di Internet nelle prime ore del 15 luglio nel mezzo di un'ondata di proteste antigovernative.

Le proteste sono iniziate intorno a mezzanotte nella città di Los Palacios, Pinar Del Río, per poi estendersi ad altre città, compresa la capitale L'Avana. NetBlocks e altri watchdog di Internet hanno riferito che le interruzioni di Internet sono iniziate intorno all'una di notte ora locale, confermando una perdita totale di comunicazione durata circa 1 minuti.

Ora sembra che i cubani utilizzino i servizi VPN per garantire l'accesso a piattaforme di social media come Facebook e YouTube, la cui connessione sembra ancora limitata.

La chiusura e le limitazioni di Internet sono ora un'arma popolare nelle mani dei governi che cercano di mettere a tacere il dissenso. Questi incidenti crescenti sono già costati all'economia globale 10 miliardi di euro quest'anno. E mentre l'uso di software di sicurezza come i migliori servizi VPN può aiutare a mitigare gli impatti, queste interruzioni influiscono notevolmente sulla vita delle persone e sui diritti fondamentali.

⚠️ Confermato: i dati sul traffico di rete mostrano un'interruzione del servizio Internet a #Cuba venerdì mattina presto; L'incidente si verifica tra le proteste a Pinar del Río e dintorni che confermano le segnalazioni di perdita di comunicazioni per circa 45 minuti pic.twitter.com/14X0egb2rf 15 luglio 2022

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Cosa sta succedendo a Cuba?

Esattamente un anno dopo le massicce manifestazioni dell'11-J - per le quali quasi 1.000 persone sono già state detenute e rischiano decenni di carcere per aver assistito agli eventi - i cubani sono scesi di nuovo in piazza ieri sera per denunciare mesi di carenze che colpiscono l'isola.

Cuba sta attraversando la peggiore crisi economica degli ultimi decenni. La mancanza di cibo, medicine, carburante ed elettricità sta spingendo i cittadini a fuggire dal Paese in cerca di una vita migliore.

Dopo che il Nicaragua ha revocato l'obbligo del visto lo scorso novembre, più di 80,000 cubani hanno già compiuto il viaggio per raggiungere il confine degli Stati Uniti con il Messico. Molti altri, inclusi attivisti indipendenti, artisti e giornalisti, hanno scelto l'esilio per sfuggire alla repressione del governo.

Resta da vedere se l'ondata di proteste di ieri sera raggiungerà la portata degli eventi di luglio dello scorso anno. Ciò che sembra chiaro, tuttavia, è che, in tal caso, è probabile che le persone a Cuba subiscano più interruzioni di Internet nei prossimi giorni.